Catalogna, i Mossos rifiutano di eseguire gli ordini

Catalogna, i Mossos rifiutano di eseguire gli ordini

Scontri e cariche della Guardia Civil ai seggi

La situzione a Barcellona è tesa e sono numerosi gli scontri che si contano oggi tra indipendentisti e Guardia Civil.

Il paventato referendum per l’indipendenza della Catalogna ha aperto regolarmente i battenti questa mattina. Esattamente come i leader politici catalani avevano annunciato. E con buona pace del governo centrale di Madrid.

La Guardia Civil, polizia spagnola, è impiegata nel tentativo di evitare le operazioni di voto. Il referendum infatti non è autorizzato dalle autorità, e neppure consentito dalla costituzione iberica.

Non tutti sanno che tra le autonomie concesse alla Catalogna c’è anche quella di poter disporre di una Polizia Regionale Catalana. Si tratta del Mossos.

Ebbene, un elemento significativo di questa crisi interna spagnola, è che i Mossos si sono rifiutati di eseguire gli ordini diramati dal governo centrale di Madrid.

Tutte le operazioni che sono mirate a soffocare le iniziative indipendentiste catalane, sono quindi demandate ed eseguite dalla Guardia Civil.

I catalani rispondono nella massima parte con segnali di renitenza civile. Come ha dimostrato il folto gruppo di indipendentisti che ha affrontato disarmato un plotone della Guardia Civil, a braccia alzate e al grido di “Voterem” (Voteremo).

A Girona le forze unioniste (fa specie chiamarle così ai nostri giorni, ma è corretto), hanno sfondato le porte del seggio.

La Generalitat (parlamento regionale catalano) ha intanto comunicato che i cittadini potranno anche stampare in casa le schede elettorali, da compilare e poi introdurre nelle urne.

La situazione è quindi di guerra aperta. Anche se alcune notizie trapelate nel corso della giornata di ieri facevano pensare alla possibilità di una via diplomatica alla risoluzione della vicenda.

Si erano offerti come mediatori i leader baschi, l’altra regione “calda” e autonomista.

Cosa accadrà?

Se il referendum in qualche modo darà un risultato, questo non avrà certamente valore formale o legale. E probabilmente neppure indicativo, in quanto i catalani di opinione unionista hanno dichiarato di non aderire al voto.

Sarà comunque un’arma micidiale che i politici separatisti potrebbero utilizzare per avviare un processo di secessione dalla Spagna.

Gli indipendentisti hanno infatti evocato il diritto, qualora ci fosse un pronunciamento popolare positivo, di avviare le procedure di separazione entro 48 ore.

Ovviamente esistono anche alternative. Ma ora l’emergenza risiede nella gestione di una crisi che ci si augura non sfugga di mano e non generi ulteriori violenze.

 

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